L’Italia è la “terra di santi, poeti e navigatori” ma anche la patria di buon cibo e ottimo vino, prodotti che tutto il mondo ci invidia. Non è un caso il fatto che nel 2010, l’UNESCO abbia riconosciuto la Dieta Mediterranea come “patrimonio immateriale dell’umanità”.
A rendere così unico il patrimonio enogastronomico in Italia è certamente la diversità e la varietà di gusti e sapori che possiamo scoprire visitando ogni luogo della penisola, dalla grande città al piccolo borgo medievale come Zagarolo. Ogni piatto ed ogni vino che possiamo scoprire viaggiando per l’Italia è legato profondamente al proprio territorio, alle sue radici e alle sue tradizioni tramandate da generazione a generazione. Con la riscoperta dello “slow food” e dei sapori tradizionali, si parla sempre più di enogastronomia e di turismo enogastronomico. Ma di che cosa si tratta?
Enogastronomia: che cos’è?
L’enogastronomia è una disciplina scientifica che studia il modo in cui la gastronomia di un territorio si lega ai vari tipi di vino che lo caratterizzano. Infatti il termine “enogastronomia” deriva dall’unione di “enologia”, cioè la scienza che studia il vino partendo dalle caratteristiche dell’uva fino alle tecniche e ai suoi processi produttivi che lo portano sulle nostre tavole, e la “gastronomia”, cioè l’insieme di tutte le tecniche e le arti che vengono utilizzate in cucina.
L’Italia può vantare una notevole e variegata tradizione notevole e varia sia dal punto di vista gastronomico che vinicolo, che caratterizza in modo particolare la storia del nostro Paese, rendendolo una meta molto attrattiva per una moltitudine di turisti stranieri e non solo. Per questo motivo il turismo enogastronomico si sta sviluppando sempre di più ed è un fenomeno che testimonia l’interesse di tutta la società nello scoprire ogni tipicità culinaria ed enologica strettamente legata al territorio di produzione.
I vantaggi del turismo enogastronomico
Secondo l’ENIT, l’agenzia Nazionale del Turismo, “l’Italia del turismo non può prescindere dal made in Italy, dalle eccellenze enogastronomiche e dalla cultura del cibo per promuovere la propria identità e il proprio valore”. L’enogastronomia diventa dunque portavoce di un turismo lento ed esperienziale, che punta alla scoperta di territori sconosciuti ai più con le loro tradizioni e la loro cultura locale. Inoltre i turisti sono sempre più alla ricerca di cibi sani, di qualità e prodotti che siano in grado di essere sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Ma non solo!
C’è anche il desiderio di conoscere i territori di produzione di quel determinato piatto o di quel vino, in modo da soddisfare non solo il proprio palato ma anche la propria sete di conoscenza.Il turismo enogastronomico e l’enogastronomia in Italia rappresentano sia un arricchimento per chi viaggia, che porta a casa esperienze e conoscenze nuove su un territorio e sulle sue eccellenze culinarie, ma anche per il territorio stesso che viene valorizzato, attraverso festival, sagre ed eventi che attraggono tanti turisti proveniente da tutta Italia e anche da tutto il mondo. Infatti non c’è da meravigliarsi se il vino, una vera e propria eccellenza Made in Italy, costituisce il prodotto in cima alla lista tra quelli esportati in tutto il mondo.
Possiamo dire dunque che l’enogastronomia è sinonimo di cultura in senso generale, oltre che rappresentare un punto di unione tra il territorio e il turismo. Grazie all’enogastronomia, le particolarità e le unicità di un territorio vengono esaltate e non è necessario per forza considerare le mete più ambite per il turismo in Italia, come ad esempio Roma, Milano o Firenze, per vivere un’esperienza che soddisfi tutti i sensi. La vera forza dell’enogastronomia è il valore che dà alle località meno gettonate, anche se ricche di storia e tradizione culinaria. Un esempio può essere Zagarolo, un borgo medievale a sud di Roma, dove la cultura del cibo e del vino si legano profondamente alla storia e alle caratteristiche del territorio.
Nell’articolo Zagarolo: un borgo da scoprire abbiamo parlato delle bellezze storico-culturali di Zagarolo, ma ora parleremo della sua ricchezza enogastronomica.
Il turismo enogastronomico a Zagarolo
Il cibo
Per quanto riguarda la gastronomia, Zagarolo è la patria di numerosi prodotti tipici come le Sarzefine, ortaggi a radice con un sapore delicato e dolciastro simile a quello dell’ostrica, il Cavolo nero, le Coppiette, le Ciambelle al Vino o gli antichissimi Tordi Matti. Il gusto di tutti questi prodotti viene esaltato dalle ricette legate alla tradizione povera e contadina come ad esempio le zucchine infarinate al forno, le sarzefine con salsiccia o baccalà oppure la zuppa di cavolo nero.
Il vino
Per gustare al meglio tutte queste prelibatezze occorre abbinarle ad un buon vino, preferibilmente locale. Il vino che rappresenta al meglio questo territorio è sicuramente il Zagarolo DOC, che ha questa denominazione fin dal 1973. La produzione del vino Zagarolo DOC è basata principalmente su uve di vitigni a bacca bianca che vengono coltivati nel territorio che comprende sia il comune di Zagarolo che quello di Gallicano. In questa area, che si trova a nord-est dei Castelli Romani, vengono coltivate tradizionalmente uve di malvasia di Candia, malvasia del Lazio, trebbiano toscano, bellone e bombino bianco. Sono questi i vitigni che rendono lo Zagarolo DOC un patrimonio del paese e del territorio circostante.
L’enogastronomia e il turismo enogastronomico a Zagarolo sono caratterizzati da tutte queste delizie che possono essere gustate in occasione di sagre, mercatini e festival annuali oppure nei locali che mantengono vivi la tradizione e il legame con il territorio di produzione. Uno di questi è i Segreti della Nonna, dove potrai gustare primi piatti e secondi dal sapore autentico e genuino, naturalmente in abbinamento ai vini locali.
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